Una partenza strepitosa per Fare Democratico, per la prima volta alle Regionali in Camoania: la lista legata al riconfermatissimo presidente De Luca e unita a quella di Popolari
di Ciriaco De Mita, è riuscitaa sbancare raccogliendo ben 104.857 preferenze. Penalizzata anche
per la novità del simbolo, per molti ancora poco riconoscibile fra i 15 simboli
della coalizione vincente, nonostante le migliaia di voti annullati ai singoli
candidati (molti elettori hanno scritto il nome del loro candidato preferito
accanto alla lista De Luca Presidente, rendendo nullo il voto per il candidato
e per Fare Democratico-Popolari) è riuscita ad ottenere un successo senza
paragoni.
“Un risultato storico senza
paragoni viste le tante difficoltà di queste elezioni e il simbolo giovane”, è
il pensiero del Presidente Cise e Asi,
Giosy Romano, il vero leader della lista. “Un risultato straordinario in termini di numeri e di consenso che ci
attribuisce la responsabilità di proiettare il progetto anche a livello
nazionale, senza timore. Siamo solo all’inizio”, continua. Una
dichiarazione di intenti forte per un progetto certamente destinato a crescere.
Ben due consiglieri eletti: Felice
Di Maiolo con 5455 preferenze su
Napoli e Corrado Matera con 12.147
preferenze su Salerno. La lista Fare
Democratico- Popolari sarà certamente ben rappresentata in Consiglio
Regionale. Ma tutta la squadra continuerà il lavoro che si prospetta dunque a
lungo termine, nonostante gli attacchi diretti ad alcuni candidati della lista.
Non poco ha fatto parlare la giornalista Delia
Paciello, alla sua prima esperienza politica, vittima di molestie durante
una diretta e ancora attaccata da titoli sessisti.
“ll Corriere del Mezzogiorno mi dedica
questo articolo in cui mi si etichetta come “Barbie”: “lo stile Barbie” nel
titolo e “graffiante look da Barbie” nel testo. Lo stesso testo nel quale si
racconta di un atto di violenza, una molestia live che io ho subito durante la
campagna elettorale, oltre a ricordare un mio problema adolescenziale che è
stato molto difficile da superare. Mi dispiace far notare ai colleghi de Il
Corriere del Mezzogiorno che Barbie è una bambola, tra l’altro non una bambola
qualunque, ma utilizzata di consueto per descrivere una donna bionda
dall’aspetto gradevole e con poco cervello. In questa campagna elettorale, sui
social, in tivù, nelle interviste e nelle riunioni ho esposto le mie idee, i
miei progetti, i miei programmi a migliaia di persone, come tutti gli altri
candidati di altri partiti. Mi piacerebbe essere giudicata per quello che ho
detto e fatto, e non per il mio aspetto estetico, per il colore dei miei
capelli, per la mia altezza, per il mio peso o per le gonne che indosso o i
tacchi sui quali barcollo come tutte, tutte, tutte le altre donne del mondo. Mi
dispiace che un articolo neanche tanto velatamente sessista non sia stato
neanche firmato. Confesso di essere curiosa di sapere se l’autore sia un uomo o
una donna. Siate certi che non mi farò scoraggiare da cattiverie anonime”, scrive la Paciello in una
nota social.