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I raver italiani pianificano più proteste a livello nazionale contro la nuova legge ‘anti-rave’ · Notizie ⟋ RA


  • Squadre di free social gathering provenienti da tutta Italia e Francia si sono incontrate a Napoli il mese scorso per un’assemblea di due giorni.
  • Squadre di free social gathering provenienti da tutta Italia e Francia stanno pianificando ulteriori azioni collettive contro l’Italia recentemente sancito legge “anti-rave”. Entrato in vigore il 30 dicembre, il nuovo decreto consente la sorveglianza di gruppi sospettati di occupare edifici vuoti per organizzare eventi illegali. La pena massima è di sei anni di reclusione. In risposta, almeno un migliaio di membri del movimento #smashrepression si sono riuniti a Napoli il mese scorso presso Officina 99 e Scugnizzo Liberato, due centri culturali autogestiti situati in ex edifici abbandonati. Tra le altre cose, le persone hanno condiviso testimonianze di essere state sfrattate, multate, intimidite e fermate e perquisite dalla polizia. Dopo due giorni di discussioni, il movimento ha optato per un’altra campagna di dissenso popolare. Proteste di piazza sono attese a high quality marzo a Napoli, Roma, Torino, Milano, Bologna, Firenze, Brescia e Grosseto. Parchi, piazze e strade diventeranno zone temporanee di creatività, occupate da arte, cinema e teatro. Le proteste sono previste anche il 25 aprile, festa dell’antifascismo in Italia Il Giorno Della Liberazione. L’assemblea di Napoli ha fatto seguito a dicembre a una serie di proteste di piazza guidate da sistemi audio in tutta Italia e Francia. Il decreto “anti-rave” è scattato inizialmente con l’a Festa di Halloween a Modena, quando furono indagate 14 persone. Le autorità hanno anche sequestrato 150.000 euro di apparecchiature audio, anche se il valore di 80.000 euro è stato successivamente recuperato dagli avvocati. Parlando con Consulente residente, un rappresentante del movimento #smashrepression ha affermato che “ci stiamo muovendo contro il governo fascista e la sua repressione delle nostre libertà”. Ha detto che l’assemblea ha caratterizzato discussioni sulle dinamiche della legislazione, nonché strategie per organizzare feste di fronte a una “legge progettata per distruggerci”.

    RA ha visto un rapporto che riassume l’assemblea #smashrepression. L’obiettivo è espandere e rafforzare il movimento comunicando in un “linguaggio universale” con il “mondo esterno in cui le persone hanno poca conoscenza del movimento del partito libero” – e tuttavia condividono le stesse frustrazioni e hanno le stesse richieste di cambiamento sociale positivo . Sono stati inoltre delineati nuovi modi per garantire l’esistenza del movimento, insieme a strategie per combattere gli stereotipi dei media che “demonizzano” la cultura rave e altri gruppi emarginati che definiscono la “lotta intersezionale”. Stefano B è un dj, produttore, conduttore radiofonico e fondatore dei collettivi Massiccio della giungla e Luna Rossa. Ha partecipato all’assemblea di Napoli e ha detto che si trattava di un raduno di “persone affini che non hanno alcuna intenzione di essere emarginate o, peggio ancora, represse”. Stefano B ha tenuto un discorso durante l’evento, dicendo che vari gruppi sono colpiti dalle “repressioni del governo in corso”. Tra questi migranti africani senza diritto alla casa, disoccupati senza sostegno al reddito e ravers attualmente repressi dalla nuova legge “anti-rave”. Ha aggiunto che è importante trovare nuovi modi per combattere la narrativa mediatica, “che alimenta sempre più l’opinione pubblica con sentimenti di odio verso i gruppi che lottano per l’antisessismo, l’antirazzismo, l’anticlassismo e l’anticapitalismo”. Oltre alla legge “anti-rave”, il movimento #smashrepression ha recentemente rivolto la sua attenzione alla situazione che si sviluppa attorno ai P38-La Gang, la lure band italiana di sinistra radicale che rischia almeno otto anni di carcere per istigazione a delinquere. “Stiamo sostenendo la loro causa perché è completamente incasinata”, ha detto il rappresentante di #smashrepression RA. “Non possono andare in prigione per essersi espressi attraverso la musica”. Riferiremo di più su questa storia man mano che si svolge.



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