Il sogno del Napoli di raggiungere i quarti di finale di Champions svanisce a Barcellona. Gli azzurri escono sconfitti dall’Olimpico del Montjuic per 3-1 e devono dire addio anche al mondiale a squadre che si giocherà nella prossima property negli Usa. Gli azzurri lottano con ardore e con coraggio ma pagano la cronica debolezza della propria difesa che troppe volte soffre terribilmente la freschezza e la velocità degli attaccanti blaugrana.
Nel Napoli danno un contributo scarso, quasi irrilevante, sia Osimhen che Kvaratskhelia, autori di prestazioni impalpabili. Xavi, che deve fare a meno di Pedri, Gabri e De Jong, oltre a Ferran Torres, Balde e Marcos Alonso, si affida al sedicenne Yamal, al diciassettenne Cubarsi e al ventenne Lopez la cui vitalità e fantasia mettono spesso in difficoltà il Napoli. Calzona manda in campo la formazione che al momento deve considerarsi quella titolare, con Traorè centrocampista avanzato e Mario Rui preferito a Olivera sulla fascia sinistra della difesa.
L’inizio della partita è da incubo per il Napoli che dopo 16′ di gioco si trova già sotto di due gol. Troppo lenta e compassata la difesa azzurra, peraltro poco o nulla sostenuta dai centrocampisti che presidiano poco e male la delicatissima fascia di campo davanti alla propria space di rigore. Al 14′ Rhaphina fugge sulla sinistra, arriva sulla liea di fondo e piazza il pallone indietro per Lopez che, lasciato da solo in mezzo all’space di rigore, batte Meret con un tiro rasoterra. Passano solo due minuti e il Barca raddoppia. L’azione si sviluppa in contropiede ed è nuovamente Rhaphina a liberarsi al tiro. La conclusione batte sul palo e il pallone torna in campo proprio sui piedi di Cancelo che lo spedisce in porta senza difficoltà. Il Napoli potrebbe abbattersi e ulteriormente disunirsi dopo aver subito il micidiale uno-due. Ma non è così. Lentamente la squadra di Calzona ritrova coraggio e comincia a costruire le proprie azioni con buona continuità. Il gol che dimezza le distanze dagli spagnoli arriva al 29′. Politano si libera sulla destra e serve con un rasoterra Rrahmani infilatosi in space di rigore.
La conclusione di sinistro del difensore è vincente. Nella fase finale del primo tempo gli azzurri sfiorano anche il gol del pareggio con una deviazione di testa di Di Lorenzo, su traversone di Mario Rui, che impegna Ter Stegen in una difficile deviazione in calcio d’angolo. Nella ripresa il Napoli parte di gran carriera e mette sotto pressione la difesa avversaria creando anche una buon occasione con Politano. Al 5′ Cubarsi rifila un pestone in space a Osimhen ma nè l’arbitro, nè Il Var ritengono di dover intervenire. Il Barcellona dopo una ventina di minuti di sofferenza riprende in mano il controllo del gioco e crea buone occasioni con Rhaphina e con Gundogan che costringono Meret a rispondere con due difficili parate. Al 34′ Lindstrom si presenta solo davanti a Ter Stegen su traversone di Olivera e con un colpo di testa sfiora il palo.
Dopo tre minuti i sogni del Napoli di raggiungere il pareggio si infrangono definitivamente. Sergi Roberto scambia con Gundogan, entra in space di rigore e con un tocco offre a Lewandowski il passaggio decisivo che manda il polacco in gol. Nel finale Olivera colpisce una traversa e nel recupero il Napoli sfiora il gol con una rasoterra di Kvaratskhelia. Ma il destino della partita è ormai segnato e gli azzurri dicono addio alla Champions.
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